San Giovanni in Fiore: passa il bilancio, ma si potrebbe tornare al voto

Seduta del Consiglio comunale di San Giovanni in Fiore del 29 maggio 2017
Sono emersi spiazzanti paradossi, nel consiglio del 29 maggio scorso (in foto, ndr) sul bilancio consuntivo del Comune di San Giovanni in Fiore.
di Emiliano Morrone
Primo, il municipio versa in dissesto finanziario, ma nel 2016 ha pagato straordinari e reperibilità per oltre 140mila euro. Secondo, con 96 dipendenti, 112 Lsu-Lpu e circa 380 unità di personale di Sial e cooperative, il Comune non riesce a trovare segretari per i lavori delle commissioni consiliari, che la minoranza ha detto snobbate dalla controparte, peraltro lamentando l’assenza del responsabile della Ragioneria, Emilio Martino, a una recente seduta sui conti. Martino si è difeso ritenendo pretestuosa la richiesta, avanzata dalla minoranza, di fornire chiarimenti sul bilancio. Terzo, malgrado le casse languiscano, l’«armata Brancaleone», termine con cui il capogruppo di Fratelli d’Italia, Antonio Lopez, ha bollato l’amministrazione locale, ha presentato rimborsi di benzina di 40 euro per una trasferta a Cosenza e di 60 euro per un pranzo a Lorica. Quarto, come ha sottolineato il consigliere (capogruppo) dell’Udc Peppino Bitonti, San Giovanni in Fiore è uno dei pochi Comuni in cui ci sono una segretaria e un capo ragioneria a mezzo servizio, condivisi con altri municipi. Quinto, ma non per importanza, ai consiglieri di minoranza il Comune ha trasmesso soltanto in data 23 maggio 2017 la proposta di deliberazione sul «rendiconto della gestione relativo all’esercizio finanziario dell’anno 2016», recante la data del 22 maggio scorso. Ciò comporta l’annullabilità della deliberazione con cui il Consiglio comunale ha approvato il bilancio consuntivo, perché l’articolo 227 del D. Lgs. n. 267/2000 prevede che «la proposta è messa a disposizione dei componenti dell’organo consiliare prima dell’inizio della sessione consiliare in cui viene esaminato il rendiconto entro un termine, non inferiore a venti giorni, stabilito dal regolamento di contabilità». Morale: se qualcuno legittimato a ricorrere impugnasse la deliberazione in argomento, si potrebbe tornare a nuove elezioni.
Il fatto, però, non sembra preoccupare il sindaco Giuseppe Belcastro e sodali, che sperimentano un modo di governare piuttosto originale. Almeno per come obiettato da Lopez, da Bitonti e dall’altro consigliere di minoranza (e capogruppo di Rinascita democratica), Angelo Gentile. In sintesi: è sempre «tuttappostu», benché in maggioranza facciano a meno delle scadenze di legge, non consentano all’opposizione di conoscere per tempo gli atti pubblici su entrate ed uscite, ignorino richieste specifiche protocollate dalla minoranza e tacciano bellamente su assenze di dipendenti alle commissioni consiliari. Ciononostante, Pd e alleati si compiacciono, come avvenuto nel consiglio del 29 maggio passato, del «patto di fratellanza con Genk», insistono sulla condanna di atti terroristici nell’alta Europa e, non senza retorica, «sui “ponti” da costruire con gli immigrati», descrivendo una realtà locale di netta ripresa, cui legano la prospettiva di un export di prodotti tipici presso le comunità di emigrati all’estero.
Poco importa che i revisori dei conti abbiano certificato il consuntivo con riserva, in quanto c’è un disallineamento di oltre 2milioni di euro, che ballano (senza i lupi), per cui si attende soluzione entro il 31 luglio dell’anno in corso. Vedremo come andrà a finire. Intanto tra poche settimane arriverà la sentenza del Tar Calabria sulla revoca di un suolo Pip a un imprenditore del luogo, che ha già ottenuto la sospensiva sul presupposto che il deliberante Consiglio comunale straordinario sia stato convocato in violazione di norme. Questa, come abbiamo già scritto, è una patate bollente per i tuttappostisti, che da copione è mantenuta nell’ombra.
Come ha riassunto Angelo Gentile, manca una pianificazione per l’utilizzo delle risorse disponibili, il Comune non è per nulla attivo sulle politiche per l’impresa e l’occupazione, sull’assistenza sociale e sui servizi sanitari. Ma la parolina magica della maggioranza resta «tuttappostu».
Ecco chi è François-Xavier Nicoletti, alias Franciscu “A Vurpa”
Ecco chi è François-Xavier Nicoletti, alias Franciscu “A Vurpa”
San Giovanni in Fiore, la crisi politica nel botta-risposta con il dottore Mauro