Comitato civico per l’ospedale e la medicina del territorio
Il manifesto programmatico
È necessaria una mobilitazione popolare per rilanciare l’Ospedale di San Giovanni in Fiore e la Medicina del Territorio.
Il Piano di rientro dal disavanzo sanitario regionale ha determinato tagli e chiusure, limitazioni e paradossi. Lo stesso è stato imposto dal governo, che non ci ha detto che lo Stato deve alla Calabria almeno 2miliardi per la sanità regionale, considerate le spese sostenute per la cura dei pazienti cronici.
Il Fondo sanitario è ripartito con criteri che penalizzano le regioni meridionali. Lo Stato ci trasferisce meno soldi per i nostri bisogni e la Regione spende circa 300milioni per i pazienti curati nel Centro-Nord. Perciò la Regione non ha risorse e non può investire in nuove assunzioni, nei settori chirurgici e nel potenziamento della diagnostica e della specialistica.
Medici, infermieri e altri operatori sanitari sono costretti a lavorare in condizioni difficili, il che è fin troppo noto. All’ Ospedale di San Giovanni in Fiore sono giunti funzionari dell’Ispettorato provinciale del Lavoro, per verificare il rispetto della normativa europea sui turni e i riposi obbligatori dei sanitari, che non ammette deroghe.
Le promesse e le attese – nonché gli entusiasmi circa la propagandata ma improduttiva consulenza per la Chirurgia locale – non hanno dato risultati. Ora basta!
In estate una grave carenza di personale è stata segnalata per il Pronto soccorso, i servizi di Cardiologia e Ostetricia sono ridotti al minimo e non può esserci la necessaria risposta. Occorre potenziare l’Ospedale per l’emergenza-urgenza, questa è una priorità.
Sulla Neuropsichiatria infantile è intervenuto anche il Garante regionale dell’infanzia, ma l’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza non ha risolto definitivamente i relativi problemi esposti per iscritto e ribaditi dal Garante.
È indispensabile, per mille ragioni, un presidio di Ortopedia, data la posizione di San Giovanni in Fiore, lontana da Cosenza e da Crotone.
La tutela della salute parte dalla prevenzione, dunque dalla medicina del territorio, che va resa efficiente e integrata in modo razionale.
Al momento a San Giovanni in Fiore non c’è una postazione per l’Elisoccorso e servono più ambulanze attrezzate.
Ad oggi è mancata una discussione aperta, non c’è stato il coinvolgimento dei cittadini ed è stata scoraggiata un’azione unitaria per difendere e migliorare la sanità locale, che non può essere subordinata all’incostituzionale pareggio di bilancio e agli standard decisi a Roma indipendentemente dalla nostra geografia e viabilità.
Oltretutto, vi sono anomalie anche per il trattamento delle urgenze, per esempio per i casi di ictus.
Non è più possibile aspettare e ascoltare, in silenzio, anche – finora – del concittadino Mario Oliverio, presidente della Regione, le giustificazioni dei gestori della sanità, che ci hanno dato caramelle, ma a noi serve il pane.
Per tutte queste ragioni invitiamo i concittadini, al di là delle bandiere, appartenenze e simpatie politiche, a condividere questo documento, con il quale viene proposto il Comitato civico per l’Ospedale e la Medicina del Territorio, aperto a tutti e senza gerarchie, con l’obiettivo di esercitare una pressione civile costante nei confronti dei responsabili della Sanità, al fine di ottenere il diritto alla salute per la nostra comunità.
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