San Giovanni in F., Barile lascia delusione e sfiducia
La politica si fa con gli argomenti, il linguaggio e l’esempio. Chi vuol valutare l’operato di un amministratore pubblico, può basarsi su questi tre elementi. Purtroppo, la politica si è ridotta a slogan, chiacchiere e sciocchezze; spesso senza il minimo esempio personale da chi governa o vive nella casa pubblica. Analizzerò qui la situazione politica di San Giovanni in Fiore (Cosenza), mantenendo il punto di vista che ho sempre avuto rispetto al passato, al presente e al futuro della mia città.
di Emiliano MORRONE
Per quanto riguarda la memoria, l’amministrazione attuale, guidata dal sindaco Antonio Barile, è rimasta immobile sul recupero dell’Abbazia florense, monumento della grandezza di Gioacchino da Fiore e simbolo del luogo. La giunta Barile si è dunque resa complice, con il silenzio e la rinuncia, di un sistema di potere e affari non soltanto politico. Barile tace, in proposito, perché non ha niente da dire, nulla da obiettare.
In merito al presente, l’emigrazione prosegue e la sanità è un disastro. Le cause sono da rinvenire in politiche clientelari della Regione Calabria, le quali, nonostante i miliardi mandati dall’Ue, hanno escluso da principio programmi di formazione professionale e reintegro dei disoccupati nel tessuto produttivo. La sanità, invece, è stata gestita da «logge e verande» – direbbe Aurelio Chizzoniti, presidente della commissione speciale di Vigilanza in seno al Consiglio regionale calabrese –, sempre per squallidi interessi personali.
Le cause strutturali dello sfasciume calabrese – e quindi di San Giovanni in Fiore – dipendono dagli imbrogli delle banche e dell’Europa della finanza assassina, che hanno creato il debito pubblico e venduto la favola della crisi. Inoltre il costo del denaro è in Calabria tra i più alti al mondo, per motivi che altre volte ho spiegato in largo, sia pure nel mutismo generale, partendo dal caso dell’imprenditore Antonino De Masi, operativo nell’area del porto di Gioia Tauro (Reggio Calabria).
Rispetto al futuro, San Giovanni in Fiore è già al declino. Lo spopolamento è impressionante, il commercio non trova ossigeno e permane la sfiducia nell’impresa; intanto per colpa del sindaco Barile, che all’assistenzialismo non ha accompagnato politiche per il lavoro. Poteva farlo, piuttosto che campare politicamente sulla denigrazione degli avversari di centrosinistra; poteva trasformare San Giovanni in Fiore in centro di cultura, agricoltura e turismo religioso.
Barile non l’ha fatto perché non è autonomo: ha dei signori di palazzo cui rendere conto e pagare cambiali. La sua esperienza amministrativa ha prodotto delusione e sfiducia. Egli non ha presentato proposte alla città e ha compiuto delle scelte precise: la mera ragioneria del bilancio, l’acredine come modalità comunicativa e, infine, la perpetuazione di logiche di sottosviluppo e degrado.
Come direbbe un vecchio saggio contadino ” i ciucci se liticanu e i varriali se scascianu “. Purtroppo a San Giovanni in Fiore la campagna elettorale non si è mai chiusa è aperta perenne. Nelle grandi crisi come la vive S.G.F. aveva bisogno che tutti i partiti che sono i politici di San Giovanni, si doveva trovare una tregua fino alle prossime elezioni e cercare di proporre progetti da realizzare sul territorio capace di creare economia e non clientelismo e interessi personali. L’avversario politico non può essere considerato un nemico. Destra, Centro, Sinistra, ognuno adopera la politica del non fare nulla in attesa delle prossime elezioni e la nostra comunità è sparita come dice il libro dell’amico giornalista Emiliano Morrone “La Società Sparente”. Fatto ancora più grave dove sono finiti i Sindacati e tutti i Sindacalisti di S.G.F. Tutta la politica amministrativa locale è stata una grande delusione e fallimento però gli altri non sono di meno perché giocano allo sfascio sulla pelle dei cittadini. Le opposizioni quali atti politici concreti anno prodotto oltre al semplice critico. Gli unici che in questo momento si salvano, sono il movimento 5 stelle, purtroppo non li fanno contare. Amico Emiliano grande giornalista raffinato, onesto, capace e obbiettivo di elevata cultura e umiltà. Il mestiere di giornalista deve criticare e raccontare per essere di stimolo e quanto ti è capitato è da condannare perché sono atti vili come sono atti vili anche quelli capitati al Sindaco Barile è giusto criticare essere con posizioni diverse difendere le proprie tesi nei limiti dellCome direbbe, un vecchio saggio contadino ” i ciucci se liticanu e i varriali se scascianu “. Purtroppo a San Giovanni in Fiore la campagna elettorale non si è mai chiusa è aperta perenne. Nelle grandi crisi come la vive S.G.F. aveva bisogno che tutti i partiti che sono i politici di San Giovanni, si doveva trovare una tregua fino alle prossime elezioni e cercare di proporre progetti da realizzare sul territorio capace di creare economia e non clientelismo e interessi personali. L’avversario politico non può essere considerato un nemico. Destra, Centro, Sinistra, ognuno adopera la politica del non fare nulla in attesa delle prossime elezioni e la nostra comunità è sparita come dice il libro dell’amico giornalista Emiliano Morrone “La Società Sparente”. Fatto ancora più grave dove sono finiti i Sindacati e tutti i Sindacalisti di S.G.F. Tutta la politica amministrativa locale è stata una grande delusione e fallimento però gli altri non sono di meno perché giocano allo sfascio sulla pelle dei cittadini. Le opposizioni quali atti politici concreti anno prodotto oltre al semplice critico. Gli unici che in questo momento si salvano sono il movimento 5 stelle, purtroppo non li fanno contare. Amico Emiliano sei un grande giornalista raffinato, onesto, capace e obbiettivo di elevata cultura e umiltà. Il mestiere di giornalista deve criticare e raccontare per essere di stimolo e quanto ti è capitato è da condannare perché sono atti vili come sono atti vili anche quelli capitati al Sindaco Barile. E’ giusto criticare essere con posizioni diverse difendere le proprie tesi nei limiti della democrazia. Con stima Giovanni a democrazia. Non è giusto e non meritavano quanto la politica diciamo i politicanti locali hanno fatto per S.G.F. “UN DISASTRO. Con stima Giovanni
Sono d’accordo!
Nulla di quanto era contenuto nelle linee programmatiche di questa amministrazione e nelle aspettative dei sangiovannesi, pare sino ad oggi, sia stato realizzato. Anzi!
Certo lo sfasciume regionale e nazionale, nonché le difficoltà congiunturali, hanno giocato un ruolo molto pesante.
Tralascio, ma non senza convenire su di esse, le responsabilità personali e locali, passate e presenti, oggetto di un ping pong senza fine, certamente determinate da cattivo impegno amministrativo e da squallide ambizioni personali, ma anche da una sorta di mancanza di spessore intellettuale e soprattutto morale. Però a mio modo di vedere, ogni tanto bisogna lasciare il passo anche al rispetto delle regole democratiche vigenti.
Mi spiego meglio:
abbiamo un’amministrazione eletta dal popolo che a prescindere dalla sua consapevolezza o meno del suo operato, ha il diritto di lasciare e non. Abbiamo anche una maggioranza in consiglio che la sostiene, o meglio una maggioranza di opposizione, o di finta opposizione, che la sostiene, che blatera di qua e di là, ma non la manda a casa.
Forse, allora, sarebbe il caso che una certa opposizione, poco coraggiosa, o forse anche incapace, stesse davvero zitta e collaborasse di più con questa amministrazione per raccogliere qualcosa di positivo nella rimanente legislazione, breve o lunga che sia, nell’interesse della nostra comunità!
Pietro Giovanni Spadafora