Barile fa giunta in piazza per scaricare su Assotutela?
Il sindaco di San Giovanni in Fiore (Cosenza), Antonio Barile, ha annunciato che il 30 agosto la sua giunta sarà in piazza per rispondere ai cittadini. Si tratterà del solito monologo del sindaco, che si proclamerà eroico salvatore della patria, fustigato da chi ne ignora la missione universale?
di Emiliano MORRONE
L’amministratore calabrese ha perduto la bussola: ha ridotto la gestione del potere a sentimento personale. In questo senso, tra le scelte più nitide c’è il suo silenzio su un episodio capitatomi nei giorni scorsi, cioè il taglio in pieno giorno del parabrezza della mia macchina. Suoi collaboratori hanno cercato di ridurlo a «una bravata», mentre il sindaco si è sentito perfino accusato, replicando a una mia intervista su Il Crotonese in cui interpretavo l’accaduto come rivalsa politica.
Sono convinto che Barile stia cercando la scusa per tornare a casa, dopo aver concorso al dissesto del Comune col suo piano di riequilibrio finanziario, sonoramente bocciato dalla Corte dei conti. È dunque alla ricerca di un pretesto, poiché, eletto con una grande maggioranza nel 2011, egli ha deluso chi immaginava e voleva un cambiamento effettivo.
Il cambiamento è rimasto un’idea: San Giovanni in Fiore è andata indietro, perdendo la discarica, l’ospedale e l’Abbazia florense. Barile si è occupato di suoi amici ed elettori interessati, voltando le spalle al resto dei cittadini e dei problemi. Questa è cronaca: il sindaco non ha più ascoltato nessuno, si è chiuso in una dimensione propria, fatta di disagio e di arroganza.
La popolarità del primo cittadino si è ridotta moltissimo, al punto che ora non prenderebbe un decimo dei voti di una volta. Lo sa anzitutto lui, che non potendo giustificare immobilismo e nervosismo la butta in scontro perpetuo, sì da confondere le acque.
Io penso, allora, che Barile voglia addossare ad altri la responsabilità di un’imminente uscita dalla scena politica, per tentare di riproporsi o per salvare politicamente la faccia. Ecco perché ha deciso di tenere dopo oltre un anno la giunta in piazza, giusto in seguito alle recenti iniziative di Assotutela a San Giovanni in Fiore, che per via indiretta ne hanno mostrato debolezza, incapacità di confronto e ostilità prevenuta.
Credo, per concludere, che Barile abbia visto un’occasione ghiotta nel giudizio civile e critico di Assotutela, di cui faccio parte. Penso, cioè, che Barile provi a riparare alimentando un astio politico contro un nuovo nemico, che oggi si chiama Assotutela, personificato dall’avvocato Domenico Monteleone, dal presidente Michele Emi Maritato e dal sottoscritto. Non a caso, forse, Barile, abituato alla provocazione, in un suo comunicato stampa mi qualificato, con le virgolette alte, come «”giornalista antimafia”»; come se mi atteggiassi a giornalista e non lo fossi.
Monteleone, Maritato e il sottoscritto non siamo dei politici, ma abbiamo ogni diritto di commentare l’operato di chi amministra il bene pubblico e ogni diritto di proporre altri metodi, percorsi ed orizzonti, intanto culturali.
All’inizio di settembre ci sarà il voto del Consiglio comunale di San Giovanni in Fiore in materia di bilancio. Sulla carta, Barile non ha più la maggioranza, sicché se va sotto deve per legge lasciare la poltrona. Le coincidenze di questa sua giunta in piazza del 30 agosto mi sembrano parecchie.
Con Monteleone e Maritato resteremo in attenta osservazione come agenti dei servizi, in modo da agire, al momento opportuno, con parola e contenuti di verità.
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